È lecito

da DILI, TIMOR EST Dopo un lungo cammino infuocato, due sorelle e la loro nonna inferma mi ricevono all’ombra della veranda. Sentiti i miei apprezzamenti per il caffè di Timor, la maggiore entra in casa uscendo con tre piccole confezioni (foto in basso). “Le porterò a mia mamma in Italia!”, esclamo. Le sorelle si guardano e la minore corre via, scomparendo tra le casupole. Ne torna con decine di confezioni di caffè e tanto di zucchero: “Per tua mamma in Italia”. Nel pomeriggio ricevo in casa altre due sorelle, credo che in due facessero a stento ottanta chili. Agitatissima, la maggiore apre la borsa ed estrae un regalo per me da Oecusse, la loro terra d’origine. È un enorme tais, un telo usato per l’abito tradizionale. Mi mostro felice, stupito e imbarazzato davanti ad un regalo così grande. La ragazza inizia il suo discorso di ringraziamento ma, a causa del mio forte apprezzamento del dono, non ce la fa. Inizia a piangere, seguita dalla sorella, e tra i singhiozzi continua a parlare: “Tu mi hai aiutato tanto quando avevo bisogno, senza il tuo aiuto non avrei potuto continuare gli studi”. Il fatto è che il mio aiuto era consistito in venti dollari. Venti. È lecito accettare doni da chi non ha da pagarsi il microlet? È lecito portare in Italia il caffè di chi non lo beve perché costa? È lecito mangiare il pane offerto da chi ha fame? È pane sacro, è eucarestia. È sangue dei poveri Cristi versato in remissione dei peccati. Sangue d’alleanza nuova ed eterna. Chi mangia questo pane impara cosa significhi misericordia…. https://lalocandadellaparola.com/2023/07/21/e-lecito/

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